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Adempimenti fiscali nel fallimento |
Inquadramento | Adempimenti fiscali all’apertura della procedura | Adempimenti fiscali nel corso della procedura | Adempimenti fiscali dell’esercizio provvisorio | Adempimenti fiscali riferiti alla chiusura della procedura | Creditori e fallimento: implicazioni fiscali | Riferimenti |
L’esame della normativa fiscale che interessa la procedura di fallimento richiede un preventivo approfondimento circa la soggettività passiva della procedura ai fini fiscali. Il tema, ampiamente discusso per mancanza di specifiche norme, si fonda sul presupposto che con il fallimento si determina lo spossessamento del debitore fallito previsto dall’art. 42 della legge fallimentare facendo venire meno il presupposto impositivo ai fini delle imposte dirette e consistente nel possesso del reddito. Con l’introduzione nel Testo Unico delle imposte sul reddito dell’art. 183 si è delineato un quadro più preciso per quanto attiene agli adempimenti del curatore in ambito imposte sul reddito. Ai sensi dell’art. 42 l.fall. dalla sentenza dichiarativa di fallimento il fallito è privato dell’amministrazione e disponibilità dei suoi beni; la procedura riceve tali beni in detenzione allo scopo di amministrarli e alienarli, mentre il fallito conserva la capacità giuridica e la capacità di agire non potendo tuttavia compiere atti che incidono sulle attività del fallimento pena la loro inefficacia. Di conseguenza il fallito non perde la qualifica di contribuente rappresentando il soggetto passivo d’imposta durante il fallimento (conformi Cass. 28 aprile 1997 n. 3667; Cass. 20 novembre 2000 n. 1...
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