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Cessione di ramo d'azienda |
Premessa | Inquadramento | Aspetti civilistici | Trattamento dei lavoratori | Imposte dirette | Responsabilità fiscale per i debiti del cedente | L’Imposta sul Valore Aggiunto | Imposta di registro | Imposta ipotecaria e catastale | Le sentenze in materia | Esempio di cessione di ramo d’azienda | Riferimenti |
La cessione del ramo d’azienda consiste nel trasferimento della proprietà di un complesso di beni organizzato dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa, appunto l’azienda, dietro pagamento di corrispettivo, convenuto tra le parti. Tale operazione viene effettuata al fine di permettere ad un terzo la continuazione dell’impresa. In ogni caso, l’acquirente dell’azienda subentra nei contratti stipulati per l’esercizio dell’azienda che non hanno carattere personale. Effettuando tale operazione può nascere una plusvalenza, cioè la differenza tra il corrispettivo pattuito per la cessione (comprensivo dell’avviamento e al netto degli oneri accessori diretti) ed il valore netto dei beni componenti l’azienda. Da sottolineare che è prevista una responsabilità solidale del cessionario per i debiti del cedente riferibili al pagamento delle imposte relative all’anno in cui è effettuata la cessione e per i due precedenti. Inoltre l’alienante, a norma dell’art. 2560 c.c., non è liberato dai debiti, inerenti all’esercizio dell’azienda ceduta, se non risulta che i creditori vi abbiano acconsentito. La cessione dei crediti relativi all’azienda ceduta ha effetto dal momento dell’iscrizione del trasferimento al registro delle imprese.
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