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Coronavirus: impossibilità sopravvenuta della prestazione e forza maggiore
Prestazioni accessorieLa crisi sociale ed economica provocata da Covid-19 pone per imprenditori e parti negoziali in genere il problema dell’impossibilità di adempiere le obbligazioni contrattuali precedentemente assunte. L’autore analizza il fenomeno alla luce degli istituti giuridici dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione e della risoluzione del contratto per forza maggiore.
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Il termine per la nota di variazione in diminuzione IVA decorre dal deposito del decreto di chiusura del fallimento
Art. 26 del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633
Con la risposta ad interpello n. 438/2019, l'Agenzia delle Entrate si è soffermata sul momento a partire dal quale il creditore può emettere una nota di variazione in diminuzione ai fini IVA, qualora il proprio debitore sia stato interessato da una procedura di fallimento.
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Natura della prededuzione del credito per finanziamento in esecuzione di un accordo di ristrutturazione
Accordo di ristrutturazione dei debiti: disciplina generaleL'art. 182-quater comma 1 L.F. riconosce la prededuzione in favore dei finanziamenti effettuati in esecuzione di un accordo di ristrutturazione dei debiti omologato ex art. 182-bis l.f. L'autore esamina la portata pratica di tale norma con particolare riferimento al successivo concordato preventivo.
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Il ruolo del turnaroundista nei processi di risanamento e ristrutturazione aziendale
Crisi d'impresa e insolvenzaIn ambito accademico, così come industriale, ci si è frequentemente concentrati su quale fosse la migliore strategia di turnaround da adottare in funzione del contesto e quali, invece, gli strumenti da azionare per concretizzare la predetta strategia nella vita di tutti i giorni. Poco, al contrario, è stato battuto il ‘tema principe‘ di un turnaround e cioè ‘chi si occupa dell'execution'.
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Gli indici di allerta e la fondatezza della crisi
Crisi d'impresa e insolvenzaIl Legislatore del nuovo Codice della crisi, sul solco delle regole comunitarie in materia d’insolvenza, ha focalizzato l’attenzione sulla tutela dell’impresa nella specifica (prioritaria) prospettiva della salvaguardia degli interessi dei creditori. In funzione di tale obiettivo, il testo di riforma ha imposto all’imprenditore una serie di stringenti doveri, così giungendo – di fatto – a “procedimentalizzare” la propria sfera d’azione.
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Il primo Correttivo al Codice della crisi e la modifica dell’importo “rilevante” dei debiti per l’Agenzia delle Entrate
Crisi d'impresa e insolvenzaL’art. 15 del Codice della crisi, com’è noto, individua i c.c.dd. creditori pubblici qualificati - l’Agenzia delle Entrate, l’Istituto nazionale della previdenza sociale e l’Agente della riscossione delle imposte - imponendo loro lo specifico obbligo di avvisare il debitore che la sua esposizione debitoria ha superato un importo considerato “rilevante” e che, se entro novanta giorni dalla ricezione dell’avviso egli non avrà estinto o altrimenti regolarizzato per intero il proprio debito con le modalità previste dalla legge o se, per l’Agenzia delle entrate, non risulterà in regola con il pagamento rateale del debito o non avrà presentato istanza di composizione assistita della crisi o domanda per l’accesso ad una procedura di regolazione della crisi e dell’insolvenza, essi ne faranno segnalazione all’OCRI, anche per la segnalazione agli organi di controllo della società.
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Insolvenza in prospettiva, crisi, indicatori ed “indici di allerta” tra Legge Fallimentare e nuovo CCII
Crisi d'impresa e insolvenzaUna delle principali novità sistematiche introdotte dal nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza è rappresentata dalla definizione della “crisi”, dalla sua differenziazione rispetto all’insolvenza e dalle tecniche previste per consentire la sua emersione tempestiva ed il suo superamento. Obiettivo del presente approfondimento è quello di ripercorrere in prima battuta l’evoluzione delle nozioni di “crisi” ed “insolvenza” dalla Legge Fallimentare al CCII, di analizzarne le reciproche interazioni nella prospettiva adottata dagli interpreti, ed in particolare dalla giurisprudenza, e di soffermarsi infine sul recentissimo contributo del CNDCEC in materia di indicatori ed indici della crisi, da considerarsi un ulteriore tassello sulla strada verso l’approntamento di un sistema destinato a modificare in modo forse irreversibile l’approccio tradizionalmente invalso in materia di crisi aziendale ed insolvenza.
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Un altro passo importante per l’applicazione del Codice della crisi di impresa: approvato dal CdM lo schema di primo Decreto Correttivo
Crisi d'impresa e insolvenzaNella riunione del 13 febbraio 2020, a distanza di un anno dalla pubblicazione (nella Gazzetta Ufficiale del 14 febbraio 2019, n. 38), del Codice della crisi e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14), il Governo ha elaborato e trasmesso alle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e al Consiglio di Stato, per acquisirne i pareri definitivi, il testo ufficiale dello Schema del primo Decreto Correttivo al suddetto Codice.
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La riduzione obbligatoria del capitale sociale per perdite
Riduzione del capitale sociale per perditeL'autore analizza l'istituto della riduzione del capitale sociale dovuta a perdite del patrimonio netto, disciplinato dagli articoli 2446 e 2447 del codice civile, anche alla luce delle nuove norme sulla perdita della continuità aziendale e sulla rilevazione tempestiva della crisi d'impresa introdotte con il D.Lgs. n. 14/2019.
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Gli accordi di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa
Accordo di ristrutturazione dei debiti: disciplina generaleNel presente contributo l’autore analizza la disciplina introdotta dal nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza in tema di accordi di ristrutturazione dei debiti ad efficacia estesa analizzando le scelte del Legislatore alla luce delle indicazioni della legge delega n. 155/2017 e soffermandosi a riflettere circa i cambiamenti rispetto alle previsioni dell’attuale legge fallimentare.
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