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Webinar domani sulla legislazione di emergenza in materia di crisi di impresa conseguente alla pandemia da Covid-19
Crisi d'impresa e insolvenzaDomani, 4 giugno, dalle 15 alle 16.30 sarà possibile seguire in diretta il webinar “La legislazione di emergenza in materia di crisi di impresa conseguente alla pandemia da Covid-19. Esperienze straniere e possibili modifiche alla normativa italiana”, collegandosi alla sezione Eventi del sito commercialisti.it.
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Liquidazione coatta amministrativa e sorte del processo di legittimità: è possibile una sua prosecuzione?
Cass. Civ., sez. I
La messa in liquidazione coatta amministrativa di una banca, al pari della dichiarazione di fallimento, non determina l’interruzione del processo di legittimità. Tuttavia, poiché anche nella liquidazione coatta amministrativa tutti i crediti devono essere azionati in sede di formazione e verifica dello stato passivo davanti agli organi della procedura, la domanda formulata in sede di cognizione ordinaria, se proposta prima dell’inizio della procedura concorsuale, diventa improcedibile e tale improcedibilità è rilevabile d’ufficio anche nel giudizio di Cassazione, discendendo da norme inderogabilmente dettate a tutela del principio della par condicio creditorum.
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In caso di reati tributari sono sequestrabili le somme costituenti attivo fallimentare?
SequestroLa misura ablatoria reale, in virtù del suo carattere obbligatorio, da riconoscere sia alla confisca diretta che a quella per equivalente, è destinata a prevalere su eventuali diritti di credito gravanti sul medesimo bene, a prescindere dal momento in cui intervenga la dichiarazione di fallimento, non potendosi attribuire alla procedura concorsuale che intervenga prima del sequestro effetti preclusivi rispetto all’operatività della cautela reale disposta nel rispetto dei requisiti di legge e ciò a maggior ragione nell’ottica della finalità evidentemente sanzionatoria perseguita dalla confisca espressamente prevista in tema di reati tributari.
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No alla prededuzione se il professionista ha taciuto atti in frode rilevanti ex art. 173 l. fall.
Cass. Civ.
L'art. 111, comma 2, l. fall. riconosce la prededuzione per il credito del professionista che abbia assistito l'imprenditore per accedere ad una procedura concordata della crisi di impresa anche nel caso in cui il risanamento non riesca e subentri il fallimento. La prededuzione, tuttavia, non può essere accordata se la procedura concordataria è stata revocata ex art. 173 l. fall. per la scoperta di atti in frode dell'imprenditore condivisi dal professionista stesso. In questo caso la prestazione del professionista sarebbe infatti estranea alle forme di soluzione concordata alla crisi di impresa che l'art. 111 l. fall. intende favorire con la prededuzione dei crediti relativi. Così la Corte di Cassazione con ordinanza n. 9027/20 depositata il 15 maggio.
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Anche la revocatoria “in via breve” è soggetta al “doppio termine”?
Cass. Civ., sez. I
La pronuncia in rassegna pone al centro dell’attenzione la vexata quaestio generata dai termini decadenziali, di cui all’art. 69-bis, comma 1, l.fall. In particolare, si tratta di stabilire se il “doppio termine”, valga, o meno, anche per la cosiddetta revocatoria incidentale, (o “in via breve”).
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Il Decreto Rilancio in Gazzetta con misure per imprese, famiglie ma anche per il sistema giustizia
Crisi d'impresa e insolvenzaÈ stato pubblicato sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 19 maggio 2020 il decreto legge n. 34 recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19.
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Osservatorio sulla Cassazione – Aprile 2020
Fallimento: disciplina generaleTorna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Aprile.
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Approvato il Decreto Rilancio. Ecco le misure di sostegno per le imprese
Aumento di capitale con esclusione del diritto d'opzioneIl decreto rilancio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri n. 45 del 13 maggio 2020. Sono diverse le misure previste a sostegno di imprese e professionisti colpiti dall’emergenza epidemiologica.
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Il Presidente del Tribunale può delegare al giudice incaricato la facoltà di abbreviare i termini di comparizione del fallendo
Cass. Civ., sez. I, 7 maggio 2020, n. 8611
Nell’ambito del procedimento prefallimentare, la valutazione della ricorrenza delle particolari ragioni d’urgenza, che giustificano l’abbreviazione del termine per la comparizione del debitore, compete solo al presidente del tribunale, il quale può disporla anche d’ufficio; tuttavia, la facoltà di abbreviare i termini per la comparizione del debitore è delegabile dal presidente del tribunale al giudice incaricato dell’esame del ricorso di fallimento, ai sensi del combinato disposto dei commi 3 e 5 dell’art. 15 Legge Fall..
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La domanda di concordato preventivo può salvare l’imprenditore dal reato di omesso versamento delle imposte?
Cass. pen., sez. III, 5 maggio 2020, n. 13628
In caso di crisi dell’impresa, l’imprenditore che sia consapevole di avere un debito fiscale che verrà a scadenza certa, deve ponderare la miglior soluzione valutando anche le conseguenze penali dell’eventuale omissione del pagamento dei debiti tributari, «non potendo poi opporre, per escludere la sua penale responsabilità, unicamente l’aver dato corso alla procedura negoziale di risoluzione della crisi d’impresa».
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