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Viene sottoposta a vaglio critico la tesi secondo la quale sarebbe consentita l’omologa del concordato in continuità laddove questo sia stato approvato non dalla maggioranza delle classi, bensì da una sola di esse, purché “in the money”. L’Autore suggerisce una soluzione alternativa, che consenta l’adesione al piano di un'aliquota almeno “rappresentativa” del ceto creditorio.
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