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Cause di prelazione |
Inquadramento | Il concorso dei creditori e le cause di prelazione | Il divieto di alterazione dell'ordine legale delle cause di prelazione | L'accertamento del credito nel concordato preventivo | Il diritto di voto dei creditori privilegiati nel concordato preventivo | La disciplina degli interessi su crediti privilegiati | Alcune deroghe all'ordine legale delle cause di prelazione | Riferimenti |
L'art. 2740 c.c. sancisce il principio secondo cui tutto il patrimonio del debitore costituisce la garanzia generica del creditore. Ai sensi del successivo art. 2741 c.c. tutti i creditori hanno uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore, salve le cause di legittime prelazione. L'art. 160, comma 2, l. fall., come modificato dalla riforma di cui al d.lgs. n. 169/2007 (c.d. Decreto Correttivo), sancisce la possibilità, nell'ambito del concordato preventivo, di stralcio dei crediti privilegiati. Nella materia fallimentare vige il divieto di alterazione dell'ordine legale delle cause di prelazione, in forza del quale non è possibile procedere ad alcun pagamento del grado inferiore di privilegi, fintanto che quello superiore sia stato soddisfatto integralmente. Questo divieto si riferisce esclusivamente alle risorse che provengono dal patrimonio del debitore in concordato, essendo invece liberamente disponibili le risorse liberate da terzi ai fini del buon esito della procedura concordataria. Nel concordato preventivo non esiste, a differenza che nel fallimento, una fase endoprocessuale di accertamento e verifica dei crediti, essendo rimessa al debitore la corretta quantificazione e qualificazione del credito. Le questioni relative all'esistenza, all'ammontare ed al...
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