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Fallimento: disciplina generale

Sommario

Premessa | La dichiarazione di fallimento | I presupposti della dichiarazione | L'iniziativa | I termini per la dichiarazione | La competenza | Gli organi del fallimento | Il procedimento | Gli effetti del fallimento | Custodia e amministrazione del fallimento | L'accertamento del passivo | Liquidazione e ripartizione dell'attivo | Procedimento di ripartizione | La chiusura del fallimento | Il nuovo codice della crisi e dell'insolvenza |

 

  La disciplina della procedura fallimentare è stata dettata, per decenni, dalle previsioni del R.D. n. 267 del 16 marzo 1942, la cosiddetta legge fallimentare, profondamente modificata da svariati interventi riformatori (di cui forse il più importante risalente al 2006). Verrà prossimamente  sostituita dal d.lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019, noto come ‘Codice della crisi e dell'insolvenza'.   Il Codice della crisi e dell'insolvenza prevede un profondo cambiamento delle regole della concorsualità, privilegiando – secondo un orientamento che da decenni ha iniziato a manifestarsi – la continuità e la sopravvivenza dell'impresa piuttosto che la liquidazione della stessa, tentando di eliminare, anche nel lessico, sia la volontà punitiva, sia il disvalore sociale da sempre insito nell'idea di ‘fallimento'. L'entrata in vigore della disciplina – o almeno della maggior parte delle disposizioni – è stata fissata prima a diciotto mesi dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e da ultimo a partire dal 1° settembre 2021. Nelle more dell'entrata in vigore, dunque, ad essere applicata sarà la vecchia legge fallimentare, sulla cui disciplina conviene spendere alcune considerazioni.

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