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Patrimoni destinati ad uno specifico affare |
Inquadramento | Caratteristiche dell’operazione | Altri caratteri del patrimonio destinato | Il Finanziamento “Destinato” | Riferimenti |
Come anticipato nella premessa, la disciplina introdotta dal D.Lgs n. 6 del 2003 va a modificare la sezione XI, Capo V del Codice Civile. Si ricorda quanto riportato nell’art. 2447-bis c.c. che individua le due fattispecie di patrimonio separato utilizzabili, tramite il vincolo della destinazione, per lo svolgimento di un affare. Essi sono, stando a quanto disposto dal citato articolo: a) patrimonio destinato in senso stretto o di natura industriale; b) destinazione in tutto od in parte del finanziamento ottenuto con i proventi derivanti dall’affare medesimo. Si tratta, in definitiva, di apporti che partecipano della natura sia dell’investimento, sia del finanziamento. Sicuramente spetta, ai terzi che effettuano gli apporti, o ai sottoscrittori dei titoli, un potere di controllo sulla gestione e sull’andamento dell’affare (art. 2447-ter, comma primo, lett. d), e art. 2447-octies, comma primo, n. 1). Profili di disciplina specifica potrebbero provenire, dall’andamento economico della società. In questo caso, ritenendo applicabile tale disciplina agli strumenti finanziari di partecipazione all’affare, dovrebbe essere individuato il valore di riferimento, in sostituzione del patrimonio netto, per quantificare i limiti all’emissione ex art. 2412. Sembra cruciale l’individuazione d...
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