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Casi e sentenze su Sovraindebitamento |
Sovraindebitamento e soddisfacimento del creditore ipotecario
Tribunale di Milano
In tema di soddisfacimento del creditore ipotecario nel sovraindebitamento, la fattispecie di cui all’art. 8, comma 4, L. n. 3/2012 trova applicazione solo nell’ipotesi in cui il contratto di mutuo ipotecario sia risolto, mentre, nel caso in cui il contratto non si sia risolto ed il consumatore si proponga di onerare il mutuo secondo le ordinarie scadenze, la disposizione non osta all’omologa del piano.
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Sovraindebitamento di società agricola
Tribunale di Cuneo
È necessario, al fine di rendere effettivo lo scopo di soddisfare in via preliminare i crediti sorti in occasione o in funzione di uno dei procedimenti di cui all’art. 13 L. n. 3/2012, fissare un termine per il deposito della proposta del debitore, o del piano o della domanda di liquidazione del patrimonio, come per i concordati, ed indicare una somma da depositarsi per spese di giustizia, pena l’improseguibilità del procedimento.
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Sovraindebitamento e creditore ipotecario non integralmente soddisfatto
Tribunale di Santa Maria Capua Vetere
L’art. 177, comma 3, l.fall. (in materia di concordato) è applicabile analogicamente anche alle crisi da sovraindebitamento. Il creditore ipotecario che non sia integralmente soddisfatto ha diritto di...
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Socio illimitatamente responsabile e sovraindebitamento
Tribunale di Milano
Il socio accomandatario di una s.a.s. non può accedere alla procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento: ai sensi dell’art. 147 l. fall., infatti, i soci illimitatamente responsabili falliscono in estensione al fallimento della società e possono considerarsi assoggettabili alle procedure concorsuali e, di conseguenza, esclusi dall’ammissione al sovraindebitamento ex art. 7 L. n. 3/2012.
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Inammissibilità del piano del consumatore
Tribunale di Asti
Il piano del consumatore depositato ex art. 12-bis, L. n. 3/2012 deve essere dichiarato inammissibile laddove il debitore abbia fatto ricorso ad altra procedura di sovraindebitamento nei cinque anni precedenti, indipendentemente dall'esito.
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Inammissibilità della proposta per mancanza dei requisiti
Tribunale di Larino
Deve essere dichiarata inammissibile la proposta di composizione della crisi da sovraindebitamento qualora risulti (nonostante il mancato accertamento dell’OCC) che il debitore abbia assunto le proprie obbligazioni senza la necessaria diligenza e abbia compiuto atti in frode ai creditori.
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Avvertimento della possibilità di ricorrere alla procedura di sovraindebitamento
Tribunale di Milano
La mancanza dell’avvertimento della possibilità di avvalersi delle procedure di sovraindebitamento di cui alla L. n. 3/2012 (art. 480, comma 2, c.p.c., come modificato dall’art. 13, D.L. n. 83/2015) non comporta la nullità del precetto, ma consente al debitore soggetto a procedura di esecuzione forzata l’impugnazione del primo atto esecutivo del quale ha avuto conoscenza.
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All’Ipab non si applica la disciplina sul sovraindebitamento
Tribunale di Treviso
La disciplina sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento, di cui alla legge n. 3/2012 non può trovare applicazione rispetto a soggetti per i quali è disposta un’autonoma procedura di risanamento o di liquidazione, come disposto dagli stessi artt. 6 e 7, comma 2, lett. a) della legge in esame: nel caso delle Ipab, sono previste discipline amministrative ad hoc, ai sensi del d.lgs. n. 207/01, della l.r. n. 43/12 e della l. n. 1404/56.
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Sovraindebitamento: qualifica di consumatore
TRIBUNALE DI MILANO
Ai fini dell’ammissibilità di una domanda di composizione della crisi da sovraindebitamento ex art. 6 l. n. 3/2012, per consumatore deve intendersi solo il debitore persona fisica il cui indebitamento non sia riconducibile ad un’attività imprenditoriale o libero professionale.
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Sovraindebitamento: il trust istituito dopo l’emergere della crisi è atto in frode
TRIBUNALE DI REGGIO EMILIA
Costituisce atto in frode ai creditori - ostativo alla composizione della crisi da sovraindebitamento (ai sensi dell’art. 10, comma 3, L. n. 3/2012) - il trust istituito dal debitore successivamente al manifestarsi della situazione di squilibrio patrimoniale e, inoltre, con modalità e clausole tali da far presumere l’intento del disponente di mantenere il controllo sui beni sottraendoli alla garanzia patrimoniale.
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