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Casi e sentenze |
Concordato con continuità aziendale: requisiti del piano e oggetto della relazione di attestazione
TRIBUNALE DI MILANO
Il Tribunale, nella valutazione di ammissibilità del concordato con continuità aziendale ex art.186-bis l. fall. deve verificare che il piano preveda, quale modalità esecutiva, la prosecuzione dell’attività d’impresa, che detto piano contenga un’analitica indicazione dei costi e ricavi attesi dalla prosecuzione dell’attività d’impresa, delle risorse finanziarie necessarie e delle relative modalità di copertura, e che lo stesso piano sia attestato dal professionista in ordine alla funzionalità della prosecuzione dell’attività al migliore soddisfacimento dei creditori.
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Concordato e atti autorizzabili ai sensi dell'art. 161, comma 7, l. fall.
TRIBUNALE DI MILANO
Non è necessaria l’autorizzazione del tribunale, ai sensi dell’art. 161, 7 comma, l. fall., in relazione alla prosecuzione di contratti di affidamento se gli stessi permangono negli stessi limiti di fido e alle stesse condizioni già applicate anteriormente al deposito della domanda (fatta ferma la non compensabilità dei crediti della banca con i debiti di restituzione se relativi a posizioni anteriori e con salvezza della efficacia di eventuali clausole compensative), costituendo i predetti negozi atti di ordinaria amministrazione. Del pari, deve ritenersi atto di ordinaria amministrazione il conferimento di incarico ex nunc ad un legale se esso si risolve in attività da svolgere a favore dei creditori della società proponente per il buon esito del procedimento.
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Concordato: il credito del professionista attestatore non è prededucibile in caso di valutazione negativa sulla fattibilità del piano
TRIBUNALE DI BERGAMO
Il presupposto della prededucibilità del credito del professionista risiede nella funzionalità della prestazione alle procedure concorsuali, da intendersi come utilità rispetto alla prospettiva della presentazione di una domanda di concordato preventivo o, nel caso di successivo fallimento, come concreta utilità ai fini dell’apertura della procedura fallimentare. La relazione attestatrice, ex art. 161 l. fall., che esprima una valutazione negativa sulla fattibilità del piano concordatario non è funzionale né alla procedura concordataria né a quella fallimentare, di conseguenza il credito professionale non può essere ammesso in prededuzione ex art. 111 l. fall.
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Concordato preventivo: revoca dell’ammissione ex art. 173 l. fall. e atti in frode
Tribunale di Bergamo
Non tutte le condotte fraudolente compiute dal debitore prima della presentazione della domanda di concordato preventivo sono di per sé stesse ostative alla prosecuzione della procedura: la sfera di applicabilità dell’art. 173 l. fall. deve essere circoscritta a quei comportamenti che, per gravità e importanza, rendono illegittimo il ricorso proposto dall’imprenditore. Tale valutazione deve essere compiuta dal giudice tenendo conto dell’impatto che le condotte hanno avuto sulla causazione della crisi.
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Dichiarazione di fallimento: notifica e presupposti
CORTE D'APPELLO DI BARI
In base al tenore letterale dell’art. 145 c.p.c., che parla di “persona addetta alla sede”, ai fini della validità della notifica da parte dell’Ufficiale giudiziario è sufficiente che il soggetto sia collegato con la società a cui occorre notificare l’atto, non essendo richiesto che il soggetto sia un lavoratore subordinato presso la stessa.
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Prededuzione dei crediti professionali sorti in funzione della procedura concordataria
TRIBUNALE DI BARI
Va riconosciuto il pagamento in prededuzione ai crediti professionali del professionista incaricato di redigere l’attestazione di fattibilità, ai sensi dell’art. 111, comma 2, l. fall., in quanto crediti sorti in funzione dell’ammissione alla procedura di concordato preventivo.
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Scioglimento di contratti pendenti nel concordato preventivo con riserva
CORTE D'APPELLO DI BARI
L’art. 169-bis l. fall., che prevede la possibilità per il debitore di richiedere la sospensione o lo scioglimento, per non più di 120 giorni, dei contratti in corso di esecuzione alla data di presentazione del ricorso di concordato preventivo, è applicabile anche in ipotesi di concordato con riserva.
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Fallimento in estensione della società di fatto di cui il fallito è socio illimitatamente responsabile: questione di legittimità costituzionale
TRIBUNALE DI BARI
Va sollevata questione di legittimità costituzionale dell’art. 147, comma 5, l. fall., nella parte in cui, nell’ipotesi di fallimento originariamente dichiarato nei confronti di una società di capitali, non consente l’estensione del fallimento ad una società di fatto tra la società originariamente dichiarata fallita ed altri soci di fatto, siano essi persone fisiche o altre società, per contrasto con gli artt. 3, comma 1, e 24, comma 1, Cost.
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Divieto di iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari nel concordato e pagamento di debiti pregressi verso subappaltatori
TRIBUNALE DI BERGAMO
Dalla data di presentazione della domanda di concordato preventivo, il pagamento di debiti pregressi nei confronti dei subappaltatori può essere autorizzato solo in presenza dei requisiti di cui all’art. 182-quinquies, comma 4, l.fall.
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Procedimento per la dichiarazione di fallimento di società in liquidazione: termine a comparire, legittimazione processuale dell’amministratore giudiziario, stato di insolvenza
CORTE D'APPELLO DI BARI
CORTE D'APPELLO DI BARI
Il mancato rispetto del termine dilatorio a comparire di cui all’art. 15, comma 3, l. fall. (versione previgente) deve essere formalmente e immediatamente eccepito dalla parte interessata ai sensi e per gli effetti dell’art. 157 c.p.c., trattandosi di un termine a tutela dell’interesse privato e non a presidio di più generali interessi pubblicistici sulla regolarità della procedura. Né consegue che la nullità della convocazione in giudizio derivante dall’inosservanza del termine dilatorio di comparizione previsto dall’art. 15, comma 3, l. fall., deve ritenersi sanata nel caso in cui parte resistente si sia costituita in giudizio e, senza eccepire tale violazione, prenda posizione nel merito delle contestazioni mosse da parte ricorrente.
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