Focus

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Riforma del mercato del lavoro e procedure concorsuali

23 Maggio 2012 | di Antonio Caiafa

Rapporti di lavoro pendenti nel CCI

Si analizza il nuovo disegno di legge recante le disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro, che tra le altre, prevede alcune disposizioni attinenti l'impatto di tali norme sulle procedure concorsuali, in particolare il capo dedicato alla materia di licenziamenti collettivi ed individuali per motivo economico e quello riguardante gli ammortizzatori sociali e le tutele in costanza di rapporto di lavoro. L'Autore, al fine di meglio comprendere se ed in qual misura il nuovo sistema sia in grado di soddisfare gli obiettivi che intende raggiungere, si sofferma dapprima sul sistema normativo precedente e passa, poi, ad esaminare quello attuale, destinato ad essere sostituito.

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Brevi note sul rinnovellato articolo 115 l. fall.

22 Maggio 2012 | di Marina Cordopatri

Ripartizione dell’attivo

La norma che disciplina le modalità di pagamento ai creditori è stata oggetto di ripetuti ritocchi nelle riforme del 2006 e 2007. Se prima, infatti, l'art. 115 l. fall. si limitava a disporre che il pagamento delle somme assegnate ai creditori, secondo il piano di ripartizione, dovesse avvenire nei modi previsti dal G.D., ora è richiesto anche che le modalità stabilite dal giudice siano tali da assicurare la prova del pagamento stesso. L'Autrice esamina, quindi, le problematiche sottese a questa e alle altre novità, soffermandosi anche sulla disciplina della cessione dei crediti già ammessi.

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Appunti sull'ammissione dell'impresa alla procedura di amministrazione straordinaria

22 Maggio 2012 | di Fabrizio Di Marzio

Amministrazione straordinaria: disciplina generale

Le imprese insolventi possono essere ammesse alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi del d. lgs. n. 270/1999, a condizione che presentino concrete possibilità di recupero dell'equilibrio economico delle attività imprenditoriali. Il risanamento dell'impresa può realizzarsi, alternativamente, attraverso un programma di ristrutturazione dell'attività o mediante un programma di cessione dei complessi aziendali. L'Autore si sofferma, quindi, ogni aspetto della procedura de quo: la dichiarazione dello stato d'insolvenza, da cui sorge il periodo di osservazione, la relazione del commissario giudiziale, il parere del Ministero, lo spazio riservato alle osservazioni dei creditori e, infine, sulla fase conclusiva del procedimento, consistente in un giudizio del Tribunale sulla risanabilità economica dell'impresa, che costituisce valutazione autonoma rispetto a quella sull'insolvenza. Da ultimo vengono analizzate le più recenti novità legislative, nell'ottica di una progressiva riforma e unificazione delle procedure di amministrazione straordinarie.

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Delibera di scioglimento, obblighi degli amministratori ed effetti dell'iscrizione nel Registro delle imprese

14 Maggio 2012 | di Giuseppina Perrone Flora, Ugo Patroni Griffi

Scioglimento delle società di capitali

L'assemblea totalitaria di una s.r.l. delibera lo scioglimento della società senza adottare alcuna decisione in ordine alla nomina del liquidatore. L'istanza giudiziale di nomina del liquidatore può legittimamente essere proposta prima dell'iscrizione nel Registro delle Imprese della delibera di scioglimento dal socio amministratore consenziente? L'efficacia dello scioglimento è immediata per gli amministratori e i soci o è invece subordinata all'iscrizione? Per rispondere a queste domande gli Autori esaminano l'istituto dell'iscrizione nel Registro delle imprese della delibera di scioglimento, analizzandone gli effetti sulla base del dato normativo di cui agli artt. 2484 ss. c.c. La tesi che viene privilegiata è quella di un'efficacia giuridica “composita”: mentre nei confronti dei terzi gli effetti giuridici dello scioglimento sono subordinati alla pubblicazione nel Registro delle imprese, sul piano dei rapporti endoprocessuali insorgono immediatamente degli effetti non condizionati alla pubblicità. Da ciò discende che, ove l'assemblea non abbia provveduto a nominare un liquidatore, è lecito un intervento suppletivo del Tribunale, su istanza del singolo socio.

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La composizione delle crisi da sovraindebitamento

09 Maggio 2012 | di Antonio Caiafa

Sovraindebitamento

Dopo l' intervento del legislatore sulla legge fallimentare, che ha rivisitato, in particolare, i presupposti per l'assoggettabilità alle procedure concorsuali, si è avvertita la necessità di prevedere una procedura esdebitativa anche per quei soggetti che non sono fallibili: piccoli imprenditori, famiglie, consumatori e debitori civili. L'Autore esamina il procedimento di composizione delle crisi da sovraindebitamento, introdotto con la recente l. n. 3/2012, focalizzandosi sui presupposti soggettivi, sul contenuto dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, sui risvolti nei confronti dei creditori e sugli organismi di composizione della crisi.

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Il rapporto tra autonomia privata e controllo giudiziale nel concordato preventivo

03 Maggio 2012 | di Bruno Conca

Concordato preventivo: disciplina generale

Muovendo dal decreto con cui il Tribunale di Milano ha ammesso alla procedura di concordato preventivo la Fondazione San Raffaele, l'Autore si sofferma sull'istituto del concordato preventivo. Ne analizza, in particolare, natura, poteri riconosciuti al Tribunale nella fase di ammissione del debitore alla procedura, modalità di liquidazione, svolgendo una ricognizione dello stato dell'arte sul punto, dando conto degli orientamenti contrastanti, in dottrina e giurisprudenza, ed evidenziando la portata dell'innovativo decreto dei giudici milanesi.

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Appunti in tema di quantificazione del danno nelle azioni di responsabilità della curatela

20 Aprile 2012 | di Mauro Vitiello

Azioni di creditori e organi di procedure concorsuali verso amministratori

L'Autore illustra i criteri generali elaborati da dottrina e giurisprudenza sul problema della quantificazione del danno nelle azioni di responsabilità esercitate dalle curatele fallimentari nei confronti degli organi sociali, non mancando di prendere posizione sul tema specifico dell'utilizzabilità del criterio del differenziale dei netti patrimoniali nei casi in cui non sia possibile individuare la singola condotta antigiuridica direttamente produttiva di un concreto pregiudizio economico al patrimonio sociale.

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Diritto negoziale e crisi della grande impresa

13 Aprile 2012 | di Fabrizio Di Marzio

Amministrazione straordinaria: disciplina generale

L'Autore, dopo aver esaminato le differenze tra diritto ordinario della crisi d'impresa - fallimento, concordato preventivo, accordi sulla crisi - e diritto amministrativo - liquidazione coatta e amministrazione straordinaria delle grandi imprese -, affronta le problematiche legate al ruolo dell'autonomia negoziale in quest'ultima procedura concorsuale, soffermandosi sulle possibili soluzioni negoziali della crisi d'impresa e sulla funzione del concordato nel'amministrazione straordinaria.

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La transazione fiscale secondo l'Agenzia delle Entrate

11 Aprile 2012 | di Rosanna Acierno

Transazione fiscale nelle procedure concorsuali

L'Autrice, dopo aver qualificato le disposizioni complessivamente introdotte dall'art. 182-ter l. fall. come derogatorie al principio generale dell'indisponibilità del credito tributario, analizza la transazione fiscale imperniando il suo esame sulla posizione assunta dall'Agenzia delle Entrate sugli aspetti più squisitamente procedimentali e, soprattutto, sul tema specifico dell'obbligatorietà o facoltatività dell'istituto, non mancando di considerare lo stato della dottrina e della recente giurisprudenza di legittimità sul punto.

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Il trasferimento di azienda nella procedura fallimentare e il ruolo del notaio (I parte)

06 Aprile 2012 | di Alessandro Stefani

Cessione d'azienda

Con la riforma delle procedure concorsuali entra a pieno titolo nella legge fallimentare, seppur con ingiustificato ritardo, il tema della circolazione dell'azienda, finalmente con una disciplina specifica ed uniforme che tiene conto, nell'ambito della liquidazione dell'attivo, dell'unitarietà del complesso aziendale e della sua perfetta integrazione con i caratteri dell'universalità e della concentrazione tipici della procedura concorsuale. Con il “nuovo” art. 79 l. fall. si disciplina espressamente la sorte del contratto di affitto di azienda stipulato anteriormente alla dichiarazione di fallimento, dando cittadinanza ad uno strumento in grado di mantenere viva la realtà aziendale e favorirne un successivo riallocamento; con il “nuovo” art. 104-bis l. fall., invece, si attribuisce all'affitto di azienda un valore centrale e strategico, costituendo esso un passaggio valutativo che ogni curatore deve affrontare prima di decidere se dar seguito o meno ad altre attività più propriamente liquidative. In un tale contesto il notaio si trova a svolgere un ruolo essenziale, sia per la necessità della forma autentica del contratto di affitto, senza l'osservanza della quale è preclusa l'iscrizione dell'atto nel registro delle imprese, sia, soprattutto, per il necessario controllo di legalità da espletare sul contratto medesimo, prevedendo la norma una serie di clausole inderogabili a pena di nullità.

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