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Giurisprudenza commentata |
Prededuzione del credito del professionista sorto ante fallimento: nuovo arresto della Cassazione
Cass. civ.
Cass. civ.
Il credito del professionista che abbia svolto attività di assistenza e consulenza per la presentazione della domanda di concordato preventivo dichiarata inammissibile o rinunciata non è prededucibile nel fallimento, ancorché la sentenza dichiarativa si fondi sulla medesima situazione (di insolvenza) rappresentata nella domanda.
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Concordato fallimentare con terzo assuntore e imposta di registro
Cass. civ.
Il decreto di omologa del concordato fallimentare con intervento di terzo assuntore, disciplinato dall'art. 124 l. fall., deve essere tassato in misura proporzionale e non in misura fissa, in ragione degli effetti immediatamente traslativi del provvedimento, con il quale il terzo assuntore acquista i beni fallimentari.
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I contratti pendenti nel concordato preventivo
Corte d'Appello Bari
App. Bari decr. 4.8.2020.2.pdf
Anche nel concordato preventivo, come nel fallimento, non può trovare accoglimento l'istanza del proponente di sciogliersi, ex art. 169 bis l. fall., da un contratto di assicurazione fideiussoria qualora risulti che egli stesso abbia integralmente eseguito la propria prestazione posto che anche nel concordato preventivo sono e hanno ragione di essere considerati come pendenti solo i contratti bilaterali a prestazioni corrispettive, non ancora compiutamente eseguiti da entrambe le parti del rapporto.
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Le regole per attribuire al curatore la qualifica di “detentore dei rifiuti” e per addossare i connessi oneri economici alla massa fallimentare
Consiglio di Stato
Ricade sulla curatela fallimentare l'onere di ripristino e di smaltimento dei rifiuti di cui all'art. 192 d.lgs. n. 152/2006, mentre i relativi costi gravano sulla massa fallimentare.
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L'omologazione dell'accordo di composizione della crisi in caso di voto contrario dell'Agenzia delle Entrate
Trib. La Spezia
Tribuanle di La Spezia 14.1.21.pdf
Va ritenuto raggiunto l'accordo di composizione della crisi, ai sensi dell'art. 12, comma 1, L. 3/2012, e va quindi comunicata ai creditori la relazione del gestore della crisi sull'esito del voto ai fini delle eventuali contestazioni e della successiva omologazione, quando non sia stata raggiunta la maggioranza del 60% dei creditori aventi diritto al voto, ma il voto negativo espresso dall'Agenzia delle Entrate debba ritenersi convertito ipso iure in voto positivo ai sensi dell'art. 12, comma 3 quater L. 3/2012, come introdotto dall'art. 4 ter comma 1 lett. f, d.l. 137/2020, convertito in L. 176/2020, quando tale voto sia: a) decisivo ai fini dell'approvazione della proposta; b) la proposta di accordo consenta una soddisfazione maggiore dell'Agenzia rispetto a quella ricavabile dalla procedura di liquidazione del patrimonio ai sensi degli artt. 14 ss. L. 3/2012.
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Gli strumenti di finanziamento ibrido nel fallimento della s.p.a. emittente
Tribunale di Bologna
Con decreto del 1° ottobre 2020 il Tribunale di Bologna si è pronunciato sul tema del trattamento dei sottoscrittori di strumenti finanziari partecipativi ex art. 2346, comma 6, c.c., nell'ambito della procedura fallimentare della società che li ha emessi.
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Concordato preventivo e notifica della cartella di pagamento
Cass. civ.
Con l'ordinanza del 30 settembre 2020, n. 20717, la Cassazione si è espressa in merito alla possibilità di notificare una cartella di pagamento ad un contribuente successivamente all'apertura del concordato preventivo.
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Fallimento: valida la notifica dell'istanza di fallimento alla casa comunale per l'impresa che non ha la PEC
Cass. civ.
La sentenza in commento evidenzia l'obbligo per ogni imprenditore iscritto al registro delle imprese di "dotarsi di indirizzo di posta elettronica certificata”, nonché le conseguenze che derivano per tali soggetti dal mancato perfezionamento del procedimento di notifica presso l'indirizzo di posta elettronica certificata...
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L’omologa del concordato fallimentare con assuntore e imposta di registro
CTR Lombardia, Sez. XVII
Non è soggetto ad imposta l'accollo delle passività fallimentari, in quanto atto collegato e contestuale ad altre disposizioni, in particolare alla disposizione concernente il trasferimento delle attività fallimentari.
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Il fallimento della “supersocietà” di fatto
Cass. civ., sez. I
Il focus dell'art. 147, comma 5, l.fall. non appare diretto verso una o altra forma di esercizio dell'attività di impresa (individuale o collettiva), ma è volto piuttosto verso l'ipotesi in cui emerga che, invece, si tratta di una impresa riferibile ad una società.
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