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Giurisprudenza commentata su Bancarotta fraudolenta |
Anche i revisori fra i possibili responsabili della bancarotta societaria
Tribunale Milano
La condotta dolosa dei revisori consistita nel non avere espresso giudizio negativo, o comunque non avere esplicitamente rilevato gravi falsificazioni dei bilanci nelle loro relazioni, condotta che avrebbe quanto meno comportato la obbligatoria attivazione, da parte se del caso degli organi di vigilanza e comunque del collegio sindacale, dei poteri impeditivi di cui all'art. 2406, comma 2, c.c. (convocazione dell'assemblea qualora vengano ravvisati fatti censurabili e di cui all'art. 2409, comma 7, c.c..; denuncia al Tribunale), può integrare condotta omissiva penalmente rilevante ai sensi dell'art. 40, comma 2, c.p. e quindi di concorso del reato ai sensi dell'art. 110 c.p. dei revisori con gli amministratori, per il reato di bancarotta societaria.
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La configurabilità della bancarotta c.d. “riparata” in ipotesi di società ammessa al concordato preventivo e poi fallita
Cass. pen.,
Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il pregiudizio ai creditori deve sussistere al momento della dichiarazione giudiziale di fallimento o del decreto di ammissione al concordato preventivo e non già al momento della commissione dell'atto antidoveroso.
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Bancarotta fraudolenta documentale solo in caso di diminuzione del patrimonio sociale
Cass. Pen.
Artifici contabili posti in essere dagli amministratori della società fallita intesi a stornare crediti vantati dalla medesima per iscriverli quali sopravvenienze passive non possono mai integrare il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale...
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Norme incriminatrici del CCII e della Legge fallimentare: appaiono in perfetta continuità normativa
Cass. pen., sez. V
Le norme incriminatrici disciplinate dal nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza appaiono in perfetta continuità normativa con le precedenti norme della Legge fallimentare. Non vi è pertanto alcuna discontinuità del precetto penale (né la risposta sanzionatoria risulta diversa) che subentrerà all'attuale disciplina.
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Nessuna soluzione di continuità per il reato di bancarotta fraudolenta con l'entrata in vigore del codice della crisi
Cass. pen., sez. II,
Le modifiche alle procedure concorsuali conseguenti all'entrata in vigore del D.Lgs. n. 14/2019 non hanno alcun riflesso sulla disciplina penalistica e quindi non vi è alcuna discontinuità del precetto penale (né la risposta sanzionatoria risulta diversa).
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Autoriciclaggio di beni provenienti da condotta di bancarotta fraudolenta fra concorso di reati e assorbimento
Cass. Pen.
Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale consistente nell'illecito ed ingiustificato trasferimento di beni aziendali della società fallita a vantaggio di altre imprese gestite dal medesimo amministratore può concorrere con il delitto di autoriciclaggio purché nella vicenda sia rinvenibile un quid pluris di condotta riferibile in via esclusiva al reato di autoriciclaggio.
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Bancarotta fraudolenta e restituzione all'amministratore di finanziamenti in precedenza concessi
Cass. Pen.
Integra l'ipotesi di bancarotta per distrazione la condotta dell'amministratore di una società, che, quale socio creditore della stessa, recuperi, in periodo di dissesto, finanziamenti da lui in precedenza concessi...
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La restituzione dei versamenti a favore dei soci della fallita, tra bancarotta per distrazione e preferenziale
Cass. Pen.
Integra condotta tipica del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione la restituzione ai soci delle somme dagli stessi conferite a titolo di versamenti “in conto capitale” durante il corso della vita della società, ciò alla luce della natura dei versamenti di cui si tratta, che non consente di poterli identificare con il capitale sociale, né di considerarli alla stregua di conferimenti operati dai soci a titolo di mutuo.
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Truffa e bancarotta possono coesistere?
Cass. Pen.
La questione posta con il ricorso investe il rapporto tra il reato di cui all'art. 640 c.p. e la bancarotta per distrazione delle utilità conseguite attraverso l'induzione in errore del soggetto passivo, alla luce del divieto del bis in idem, sancito dall'art. 649 c.p.p., così come costituzionalmente interpretato dalla Consulta con la sentenza n. 200 del 2016 e alla stregua dell'orientamento della giurisprudenza di legittimità.
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È incostituzionale la durata fissa e indifferenziata delle pene accessorie nella bancarotta fraudolenta
Corte Costituzionale
È dichiarato costituzionalmente illegittimo, per violazione degli artt. 3 e 27, commi 1 e 3 Cost., l’art. 216 ultimo comma l. fall. nella parte in cui dispone: «la condanna per uno dei fatti previsti dal presente articolo importa per la durata di dieci anni l’inabilitazione all’esercizio di una impresa commerciale e l’incapacità per la stessa durata ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa»
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