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Giurisprudenza commentata |
Condizioni di derogabilità del termine per il pagamento dei creditori privilegiati nel concordato in continuità
Cass. Civ.
La concessione al debitore di un termine per l’integrazione del piano e della proposta costituisce mera facoltà del Tribunale, che non è comunque tenuto a formulare una specifica richiesta di modifica.
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Ancora contrasto tra giurisprudenza di merito e della Cassazione sulla moratoria ultrannuale per il pagamento dei creditori privilegiati
Tribunale di Modena
In tema di concordato con continuità, la fissazione del termine annuale, ex art 186-bis l.fall., recepisce la necessità di assicurare i termini certi di pagamento per i creditori con diritto di prelazione sui beni necessari alla continuazione dell'attività di impresa...
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Ancora sul regime di impugnazione dei provvedimenti emessi nel concordato e sui rapporti con la dichiarazione di fallimento
Cass. Civ.
Il decreto con cui il tribunale definisce (in senso positivo o negativo) il giudizio di omologazione del concordato preventivo, senza emettere consequenziale sentenza dichiarativa del fallimento del debitore, ha carattere decisorio, perché è emesso all'esito di un procedimento di natura contenziosa ed è, quindi, idoneo al giudicato, ma, essendo reclamabile ai sensi dell'art. 183, comma 1, legge fall., non è definitivo e, dunque, non è soggetto a ricorso straordinario per cassazione ex art. 111, comma 7, Cost...
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Modalità di soddisfacimento del credito del subappaltatore di opera pubblica nei confronti dell'appaltatore fallito
Cass. Civ.
Il meccanismo delineato dall'ora abrogato art. 118, comma 3, del D.Lgs. 163/2006, presupponendo la vigenza di un contratto di appalto, non trovi applicazione in caso di fallimento dell'appaltatore e, conseguentemente, il credito del subappaltatore dovrà essere ammesso al passivo del fallimento in via chirografaria o secondo il rango privilegiato attribuibile.
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Omesso versamento IVA: la presentazione della domanda di concordato non esclude la punibilità tributaria
Cass. Pen.
Il reato previsto dall'art. 10-ter (Omesso versamento di IVA), del D.Lgs. n. 74 del 2000 non si estingue in caso di presentazione di una domanda di concordato.
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Inapplicabile il comma 5 dell’art. 47 L. n. 428/90 al trasferimento d'azienda di impresa in stato di crisi con continuità aziendale
Cass. Civ.
In caso di trasferimento di imprese di cui sia stato accertato lo stato di crisi aziendale ai sensi dell'art. 2, comma 5, lett. c), legge n. 675/1977 o per le quali sia stata disposta l'amministrazione straordinaria con continuazione o mancata cessazione dell'attività, l'accordo sindacale concluso ai sensi dell'art. 47, comma 4 bis, l. n. 428/1990 può solo prevedere modifiche delle condizioni di lavoro, fermo restando il trasferimento di tutti i rapporti di lavoro al cessionario.
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Fallimento e aggio di riscossione
Cass. Civ.
La Suprema Corte - nel ribadire il principio secondo cui l'Agente della riscossione ha diritto all'ammissione al passivo del proprio compenso (aggio), solo laddove abbia provveduto a notificare le cartelle di pagamento in data anteriore al fallimento - ha avuto occasione di precisare che il solo affidamento del ruolo all'agente della riscossione non determina - ex se - il diritto dell'Agente all'ammissione al passivo dell'aggio.
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Revoca del sostegno pubblico all'impresa: forma del sindacato del giudice ordinario e nozione ampia di finanziamento
Cass. Civ.
La revoca del sostegno pubblico concesso per lo sviluppo delle attività produttive, ai sensi dell'art. 9 del d.lgs. n. 123/98, non importa alcuna valutazione discrezionale perché il provvedimento di revoca si limita ad accertare il venire meno di un presupposto previsto in modo puntuale dalla legge, senza che l'atto di revoca possegga alcuna valenza costitutiva.
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Il soddisfacimento dei creditori chirografari è subordinato all’integrale pagamento dei crediti di rango poziore
Cass. Civ.
In costanza di concordato preventivo, il pagamento dei creditori chirografari è subordinato all’integrale soddisfazione dei crediti muniti di privilegio generale, per i quali, a norma dell’art. 160, comma 2, l. fall., è ammissibile un soddisfacimento parziale solamente ove il patrimonio mobiliare del debitore sia incapiente...
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La configurabilità della bancarotta c.d. “riparata” in ipotesi di società ammessa al concordato preventivo e poi fallita
Cass. pen.,
Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, il pregiudizio ai creditori deve sussistere al momento della dichiarazione giudiziale di fallimento o del decreto di ammissione al concordato preventivo e non già al momento della commissione dell'atto antidoveroso.
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