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L’ipoteca iscritta da Equitalia sui beni del debitore non è revocabile in sede fallimentare

07 Marzo 2012 | di La Redazione

Ipoteca

L’ipoteca esattoriale, di cui all’art. 77, DPR 602/73, riconosciuta all’Agente di Riscossione, costituisce una quarta specie d’ipoteca (oltre quella legale, giudiziale e volontaria) che non può essere assimilata ad alcuna delle altre tipologie contemplate dal Codice Civile. Deve pertanto escludersi la sua revocabilità, poiché questa è prevista dall’art. 67, comma 1, n. 4, l. fall., solo per le ipoteche giudiziali e volontarie.

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Vacanze «tutto compreso»: il consumatore è tutelato anche se l’insolvenza del tour operator è dovuta a una condotta fraudolenta

05 Marzo 2012 | di La Redazione

Corte di Giustizia Ue

Insolvenza

Da una parte un viaggiatore che, sognando relax, prenota una vacanza “tutto compreso”, dall’altra un tour operator che, nonostante la situazione di crisi, utilizza in maniera fraudolenta, per altri scopi, il denaro incassato, senza avere mai pianificato l’effettuazione del viaggio.

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Abrogazione delle tariffe: ecco le prassi dei Tribunali per la liquidazione giudiziale dei compensi

15 Febbraio 2012 | di La Redazione

Compensi degli organi di procedure concorsuali

L’art. 9 del Decreto Legge n. 1 del 2012, sulle liberalizzazioni, ha abrogato le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico, prevedendo contestualmente che i compensi dei professionisti vengano determinati sulla base di parametri stabiliti con decreto ministeriale. Mentre l’Avvocatura si è sempre dichiarata contraria a questo intervento normativo, dai Tribunali nazionali arrivano le prime indicazioni operative su come si deve procedere in questa fase transitoria per la liquidazione giudiziale dei compensi, nell’attesa che il Ministero emani il decreto.

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Ammissibile l’insinuazione tardiva del lavoratore già ammesso al fallimento per crediti di lavoro ulteriori

20 Dicembre 2011 | di La Redazione

Cass. Civ.

Ammissione al passivo (nel fallimento)

Il lavoratore può insinuarsi tardivamente nel passivo dell’impresa-datrice di lavoro, per crediti lavorativi relativi a ulteriori mensilità, anche se è già stato ammesso al passivo tempestivamente per crediti relativi a vecchie mensilità e altre voci, quali il Tfr: tra le due pretese fatte valere in tempi diversi, infatti, non c’è identità di causa petendi e petitum. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la sentenza n. 26761 del 13 dicembre scorso.

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Debitore e stato di impotenza economico-finanziaria, non transitoria: sussiste lo stato di insolvenza

13 Dicembre 2011 | di La Redazione

Cass. Civ.

Concordato nella liquidazione giudiziale (CCI)

La dichiarazione di fallimento trova il suo presupposto nello stato d’insolvenza del debitore, il cui riscontro prescinde da un’indagine sull’effettiva esistenza dei crediti fatti valere, essendo sufficiente l’accertamento di uno stato di impotenza economico-finanziaria, non transitoria, idoneo a privare il debitore della possibilità di far fronte, con mezzi ordinari, ai propri debiti. E’ questo il principio, conforme alla giurisprudenza di legittimità, espresso dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 25961 del 5 dicembre.

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Esdebitazione del fallito e presupposto oggettivo: l’intervento delle Sezioni Unite

25 Novembre 2011 | di La Redazione

Cass. Civ.

Esdebitazione

Le Sezioni Unite della Suprema Corte sono intervenute sulla controversa questione, che ha trovato sia in dottrina che in giurisprudenza di merito soluzioni contrastanti, riguardante il presupposto oggettivo per il riconoscimento dell’esdebitazione. Si trattava in particolare di accertare se, per la concessione del beneficio dell’esdebitazione al fallito, occorra il soddisfacimento, almeno parziale, di tutti i creditori o se, invece, sia sufficiente che almeno una parte dei creditori sia stata soddisfatta.

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Concordato San Raffaele: conflitto di interessi tra proponente e finanziatore, poteri del tribunale e proposta di cessione di beni

21 Novembre 2011 | di La Redazione

Tribunale di Milano

Concordato con cessione dei beni

La Procura della Repubblica  presso il Tribunale di Milano presentava richiesta di fallimento nei confronti della Fondazione San Raffaele, la quale a sua volta chiedeva con ricorso l’ammissione alla procedura di concordato preventivo.

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