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Azione revocatoria fallimentare e conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo contraente
Cass. Civ., sez. VI
La conoscenza dello stato di insolvenza da parte del terzo contraente, pur dovendo essere effettiva, può essere provata anche mediante indizi e fondata su elementi di fatto, purché idonei a fornire la prova per presunzioni di tale effettività. Se è vero che la scelta degli elementi che costituiscono la base della presunzione così come il giudizio logico con cui dagli stessi si deduce l’esistenza del fatto ignoto costituiscono un apprezzamento di fatto che, se adeguatamente motivato, sfugge al controllo di legittimità, è pur vero che, in tema di prova per presunzioni, il giudice deve esercitare la sua discrezionalità in modo da rendere chiaramente apprezzabile il criterio logico posto alla base della selezione delle risultane probatorie e del proprio convincimento.
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Azione revocatoria nei confronti della curatela fallimentare: la questione alle Sezioni Unite
Cass. Civ., SS.UU., 24 giugno 2020, n. 12476
Le Sezioni Unite, con la pronuncia n. 12476 depositata nella giornata di ieri, hanno deciso su una questione di massima di particolare importanza. La questione attiene l’ammissibilità o meno dell’azione revocatoria, ordinaria e fallimentare, avanzata nei confronti del fallimento dopo l’apertura del concorso dei creditori.
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La scissione societaria determina sempre un fenomeno successorio tra soggetti distinti
Cass. Civ., sez. I
In caso di scissione della società si determina sempre un rapporto di successione tra soggetti distinti, con la conseguenza che non è preclusa la dichiarazione del fallimento della società entro il termine di un anno dalla sua eventuale cancellazione dal registro delle imprese.
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Fase 2: linee guida del CSM per le procedure concorsuali
Istruttoria prefallimentareCon delibera del 4 giugno scorso, il CSM ha dettato le nuove linee guida da seguire per gestire le procedure concorsuali nella fase 2 dell'emergenza sanitaria da Covid-19.
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Osservatorio sulla Cassazione – Maggio 2020
Società di capitaliTorna l'appuntamento mensile con l'Osservatorio, una selezione delle più interessanti sentenze di legittimità depositate nel mese di Maggio.
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Rinnovazione della notifica del ricorso per dichiarazione di fallimento: spetta al ricorrente o alla cancelleria?
Cass. Civ., 3 giugno 2020
In materia di notificazione del ricorso per dichiarazione di fallimento ex art. 15 l.fall., una volta che la notificazione a cura della cancelleria all’indirizzo PEC del debitore sia risultata impossibile o non abbia avuto esito positivo, l’onere della notificazione ricade definitivamente sul ricorrente. Pertanto, ove sia stata disposta la rinnovazione della notificazione da questi eseguita, essa è effettuata a cura del ricorrente medesimo, senza che debba essere preceduta da un nuovo tentativo di notificazione a cura della cancelleria.
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Pubblicata in GU la conversione del decreto liquidità
Legge 6 giugno 2020, n. 40
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 143 del 6 giugno 2020, è stata pubblicata la Legge n. 40 del 6 giugno 2020 recante la conversione, con modificazioni, del D.L. 8 aprile 2020, n. 23, recante misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonchè interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali.
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Webinar domani sulla legislazione di emergenza in materia di crisi di impresa conseguente alla pandemia da Covid-19
Crisi d'impresa e insolvenzaDomani, 4 giugno, dalle 15 alle 16.30 sarà possibile seguire in diretta il webinar “La legislazione di emergenza in materia di crisi di impresa conseguente alla pandemia da Covid-19. Esperienze straniere e possibili modifiche alla normativa italiana”, collegandosi alla sezione Eventi del sito commercialisti.it.
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Liquidazione coatta amministrativa e sorte del processo di legittimità: è possibile una sua prosecuzione?
Cass. Civ., sez. I
La messa in liquidazione coatta amministrativa di una banca, al pari della dichiarazione di fallimento, non determina l’interruzione del processo di legittimità. Tuttavia, poiché anche nella liquidazione coatta amministrativa tutti i crediti devono essere azionati in sede di formazione e verifica dello stato passivo davanti agli organi della procedura, la domanda formulata in sede di cognizione ordinaria, se proposta prima dell’inizio della procedura concorsuale, diventa improcedibile e tale improcedibilità è rilevabile d’ufficio anche nel giudizio di Cassazione, discendendo da norme inderogabilmente dettate a tutela del principio della par condicio creditorum.
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In caso di reati tributari sono sequestrabili le somme costituenti attivo fallimentare?
SequestroLa misura ablatoria reale, in virtù del suo carattere obbligatorio, da riconoscere sia alla confisca diretta che a quella per equivalente, è destinata a prevalere su eventuali diritti di credito gravanti sul medesimo bene, a prescindere dal momento in cui intervenga la dichiarazione di fallimento, non potendosi attribuire alla procedura concorsuale che intervenga prima del sequestro effetti preclusivi rispetto all’operatività della cautela reale disposta nel rispetto dei requisiti di legge e ciò a maggior ragione nell’ottica della finalità evidentemente sanzionatoria perseguita dalla confisca espressamente prevista in tema di reati tributari.
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