29 Settembre 2017 | di Mariacarla Giorgetti, Davide Legnani
Vendite nelle procedure concorsuali
Un fallimento dichiarato ante 2005 vende all’asta un bene immobile. Successivamente, il Comune adotta un’ordinanza di abbattimento, ritenendo che l’immobile sia frutto di lottizzazione abusiva. Attualmente, dopo l’accoglimento da parte del TAR dell’impugnativa del provvedimento di abbattimento, il giudizio pende davanti al Consiglio di Stato. L’acquirente ha diffidato il curatore a non procedere al riparto delle somme ricavate dalla vendita, perché, all’esito eventualmente sfavorevole del giudizio amministrativo, chiederebbe la declaratoria di nullità della vendita e la restituzione del prezzo. I creditori premono per il riparto. La legge fallimentare prevede la possibilità di accantonamento solo in caso di opposizione allo stato passivo. Né credo possa applicarsi l’art. 2921 c.c., secondo cui, in caso di evizione, l’acquirente può ripetere il prezzo distribuito di ciascun creditore per la parte riscossa, stante il principio d’intangibilità del reparto. Il curatore deve soprassedere al riparto?
22 Settembre 2017 | di Riccardo Girotto
Surroga
Sto procedendo al riparto finale dell’attivo fallimentare. Ho riscontrato che l’INPS ha provveduto a liquidare ai dipendenti insinuati il TFR ma non ha fatto istanza di insinuazione per surroga.
Potreste cortesemente indicarmi come mi devo comportare?
14 Settembre 2017 | di Mariacarla Giorgetti, Davide Legnani
Concordato preventivo: disciplina generale
La data di “esecuzione del concordato” coincide con quella di omologa o con quella di chiusura della procedura o con quale altra?
06 Settembre 2017 | di Teresa Zappia
Cessione d'azienda
Durante una procedura concorsuale, è legittima la cessione di un ramo dell'azienda con la quale vengano trasferiti soltanto alcuni contratti di lavoro?
26 Luglio 2017 | di Letizia D'Altilia
Reati fallimentari
Qual è il rapporto tra la sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e la bancarotta fraudolenta per distrazione? Ricorre il fenomeno del concorso apparente di norme oppure si tratta di concorso formale di reati?
12 Luglio 2017 | di Andrea Rosati
Sovraindebitamento
L'art. 14-novies della L. 3/2012 al n. 5 stabilisce: "accertata la completa esecuzione del programma di liquidazione e, comunque, non prima del decorso del termine di quattro anni dal deposito della domanda, il giudice dispone, con decreto, la chiusura della procedura".
Il liquidatore nominato conclusa la propria attività, presentato il rendiconto, ottenuto il compenso e ripartite le somme, può presentare l'istanza di chiusura? Ed il G. D. come si regola, visto che devono trascorrere 4 anni?
05 Luglio 2017 | di Alberto Molgora
Leasing
In ipotesi di risoluzione di un contratto di leasing dopo la dichiarazione di fallimento dell’utilizzatore, quali pretese creditorie può legittimamente avanzare la società concedente nei confronti della procedura?
27 Giugno 2017 | di Marco Toso, Chiara Curculescu
Sovraindebitamento: piano del consumatore
Si può affermare che con il piano del consumatore - a differenza della procedura di liquidazione - il ricorrente può tenere esterni dal perimetro della proceduta i redditi futuri? I debiti non ancora scaduti (come ad esempio rate future di un mutuo) con l'apertura della procedura scadono? E nel caso di risposta affermativa, possono essere considerati estranei alla procedura?
15 Giugno 2017 | di Mariacarla Giorgetti
Fallimento: disciplina generale
Nel fallimento per il quale sono curatore, sono stati inventariati alcuni beni facenti parte di una comunione indivisa; rilevato che la modifica disposta dal D.L. n. 35/2005, convertito nella legge n. 80/2005, ha modificato l'art. 181 disp. att. c.p.c., può essere considerato competente il Tribunale fallimentare per il procedimento divisionale, considerando che, con la suddetta modifica, la divisione di beni indivisi nell'ambito di una procedura espropriativa è sempre promossa davanti al Giudice assegnatario della procedura esecutiva?
07 Giugno 2017 | di Alessandro Corrado
Fondo di garanzia INPS
Può una società finanziaria, alla quale il dipendente abbia ceduto il quinto dello stipendio, essere ammessa al passivo del datore di lavoro fallito anche in assenza di insinuazione da parte del debitore principale, ossia del dipendente stesso?